Синтаксические и функционально-семантические особенности употребления условного наклонения в итальянском языке - (диплом)
p>b. Qualora / Ove / Laddove ricorrano le condizioni previste dal secondo comma della circolare ministeriale, allora il rilascio dei documenti richiesti avverrа entro dieci giorni. c. Ammesso che / Supposto che / Nel caso che / Nell'ipotesi che / Nell'eventualitа che Giampiero riesca ad affittare quella casa al mare, allora passeremo da lui una settimana in luglio.Con altri operatori di subordinazione lessicalmente “ricchi” l'inserimento di allora da invece risultati agrammaticali, che si ripetono per le varianti degli stessi operatori che introducono protasi con modi verbali non finiti: (151) a. Purchй / A patto che / A condizione che tu mi faccia uno dei tuoi caffи, (allora) ti sarт eternamente grato. b. Pur di / A patto di / A condizione di ottenere un lavoro, (allora) sono disposto a trasferirmi in un'altra cittа. Le protasi con modi verbali non finiti danno comunque in genere risultati inaccettabili se combinate con apodosi accompagnate da allora: (152) a. A dirti la veritа, (allora) ti trovo ingrassato. b. A darmi retta, (allora) ti troveresti meglio.
c. Mangiando molto, (allora) ingrasserei.
d. (Se) Preso in tempo, (allora) un raffreddore si cura in tre giorni. I costrutti la cui apodosi и accompagnata da allora non sono reversibili, se allora viene interpretato come legato a se: (153) a. (Allora) Andremo a sciare, se domenica ci sarа bel tempo. b. (Allora) Sparo, se non alzi le mani.
c. (Allora) Chiamami a casa, se hai bisogno di me!
d. (Allora) Preparami subito un filetto al pepe verde, se sei un bravo cuoco! e. (Allora) Avete avuto un inverno freddissimo, se и nevicato giа in ottobre. f. (Allora) Passeremo da Giampiero una settimana in luglio, ammesso che / supposto che / nel caso che / nell'ipotesi che / nell'eventualitа che riesca ad affittare quella casa al mare. Le sequenze esemplificate in (153) sono accettabili anche con allora, purchй tale avverbio venga interpretato non come elemento che collega l'apodosi alla protasi del costrutto condizionale, ma l'intero costrutto condizionale ad un eventuale contesto linguistico precedente: (154) a. Ci sono tre voti per il mare, e otto voti per la montagna: allora I andremo a sciare, se domenica ci sarа bel tempo. b. Te l'ho giа detto due volte con le buone: (adesso) allora sparo, se non alzi le mani. c. Non ti fare problemi, io non mi muovo tutto il giorno: siamo d'accordo? Allora chiamami a casa, se hai bisogno di me! ecc.
2. Le frasi concessive
Per “frasi concessive” si intendono diversi tipi di proposizioni subordinate, che pur instaurando con le proposizioni sovraordinate da cui dipendono rapporti dai significati simili, sono caratterizzate da differenze semantiche e sintattiche. Nei prossimi paragrafi saranno distinti, e trattati separatamente, tre tipi di frasi concessive: le proposizioni concessive fattuali , le proposizioni condizionali concessive, e le proposizioni a-condizionali . L'insieme di una proposizione subordinata concessiva e della proposizione sovraordinata da cui questa dipende costituisce una frase complessa, che chiameremo “costrutto concessivo”; parleremo quindi di costrutti concessivi fattuali, costrutti condizionali concessivi, e costrutti a-condizionali, esemplificati rispettivamente in (1), (2) e (3):
(1) Benchй piovesse, Antonio и uscito senza ombrello. (2) Anche se piovesse, Antonio uscirebbe senza ombrello. (3) a. Che ti piaccia o no, stasera andrт al cinema. b. Ovunque vada, Ugo troverа degli amici. a) Semantica del costrutto concessivo fattuale
Quando un parlante enuncia una frase complessa come (1), mostra di ritenere che fra il “tipo di evento”presentato dalla proposizione subordinata e quello presentato dalla proposizione sovraordinata esista un contrasto: non ci si aspetta che in caso di pioggia la gente esca senza ombrello. Questa aspettativa и esprimibile tramite un costrutto condizionale, con una negazione sulla parte rilevante dell'apodosi: (4) Normalmente se piove non si esce senza ombrello. Inoltre, sempre enunciando una frase come (1), il parlante mostra di ritenere che in un momento cronologicamente precedente il momento dell'enunciazione stava piovendo, e che in quel momento Antonio и uscito senza ombrello: l'interlocutore assume di conseguenza che i contenuti proposizionali della subordinata e della sovraordinata siano entrambi“veri”. Questa seconda parte del significato di un costrutto concessivo fattuale и esprimibile tramite una “congiunzione”, cioи tramite una costruzione coordinata con e :
(5) Pioveva e Antonio и uscito senza ombrello.
In questo senso (1) e (5) sono parziali parafrasi l'una dell'altra poichй entrambe sarebbero considerate“menzogne” sia nel caso che “non” fosse piovuto sia nel caso che Antonio “non” fosse uscito senza ombrello: per la “veritа” di costrutti del tipo di (1) e (5) и necessaria sia la veritа del contenuto proposizionale della subordinata sia la veritа del contenuto proposizionale della sovraordinata (o, nel caso di (5), della prima e della seconda coordinata). In termini tecnici, si dice che i contenuti delle due proposizioni sono“implicitati”dall'enunciazione del costrutto. Il valore semantico dei costrutti concessivi fattuali и dato dalla combinazione dei due aspetti citati, e puт essere rappresentato con lo schema riportato in (6), nel quale con“p” e “q” sono rispettivamente simbolizzati i contenuti proposizionali della subordinata e della sovraordinata, e con “Pi” e “q, ” sono simbolizzati i “tipi di evento” presentati rispettivamente dalla subordinata e dalla sovraordinata: (6) “benchй p, q” = “se p i, non qi” E “pvero E qvero” II contrasto soggiacente ad un costrutto concessivo fattuale (rappresentato nello schema dalla formula “se pi, non qi”) viene instaurato proprio fra i “tipi di evento”, e non, piщ semplicemente, fra gli stessi contenuti proposizionali espressi. Se questo fosse il caso, l'aspettativa innescata da (1) dovrebbe essere espressa da (7):
(7) Normalmente se piove Antonio non esce senza ombrello.
Ma la frase (1) puт essere enunciata senza creare anomalie semantiche in un universo di discorso nel quale“Antonio esce notoriamente senza ombrello, che piova o che non piova”; tale universo di discorso puт anche essere trasformato in un contesto linguistico, che aggiunto ad (1) permette di ottenere una sequenza perfettamente accettabile: (8) Benchй piovesse, Antonio и uscito senza ombrello, perchй lui fa sempre cosм: и un'abitudine acquisita da ragazzo. Va sottolineato anche il fatto che il contrasto fra i “tipi di evento” non deve necessariamente essere “presupposto pragmaticamente”, cioи far parte delle conoscenze comuni condivise. I “tipi di evento” presentati in (9), per esempio, sono ben lungi dall'essere normalmente considerati in contrasto, ma l'inserimento in un costrutto concessivo fattuale“crea” l'effetto di contrasto (per questa come per qualsiasi altra coppia di contenuti proposizionali), e cosм chiunque enunci (9) mostra di ritenere vero (10): (9) Benchй Verdi sia ingegnere, и una persona onesta.
(10) Normalmente se un uomo и ingegnere non и onesto.
Negli esempi utilizzati finora i “tipi di evento”presentati dalle due proposizioni si pongono in diretto contrasto l'uno con l'altro, ma и possibile trovare costrutti concessivi fattuali nei quali i“tipi di evento”presentati non sono di per sй affatto in contrasto, come per esempio in (11), immaginato nel contesto del mercato calcistico: (11) Anche se Rossi и un grande centromediano, и veramente molto caro. Infatti il costrutto condizionale (12), che esprime l'aspettativa soggiacente ad (11), ci appare patentemente falso, poichй, se un giocatore di calcio и molto bravo, di norma sarа anche molto caro: Normalmente se un giocatore и molto bravo, non и molto caro. Anche in questo caso perт il contrasto esiste; non и un contrasto “diretto” fra i tipi di evento presentati dalle due proposizioni, ma и un contrasto “indiretto” fra le conclusioni che a livello argomentativo si possono trarre dai due contenuti proposizionali in un determinato contesto: l'alto valore sportivo del calciatore и un argomento a favore del suo acquisto da parte di una squadra, mentre il suo prezzo molto alto puт essere un argomento a sfavore, per esempio in connessione con eventuali difficoltа finanziarie o con criteri morali. La differenza tra contrasto “diretto” e contrasto “indiretto” (che и simile, anche se non identica, alla differenza esistente tra frasi avversative controaspettative e valoristiche non dipende perт unicamente dai contenuti proposizionali espressi o dai tipi di evento presentati in un costrutto: esistono infatti frasi identiche che possono assumere l'una o l'altra interpretazione al variare dell'universo del discorso. Per esempio, una frase come (13) и facilmente interpretabile come configurante un contrasto “indiretto”, dove l'intelligenza и un argomento a favore di brillanti risultati scolastici, e la mancanza di studio и un controargomento; ma se uno ritiene che le persone intelligenti devono sapere che studiare и doveroso e conveniente, allora l'intelligenza e la mancanza di studio contrastano direttamente: (13) Anche se mio figlio и intelligente, non studia. Una frase come (14), invece, и piщ facilmente interpretabile come configurante un contrasto“diretto”: qualcuno ritiene i francesi intelligenti, e si trova di fronte ad un controesempio, un francese stupido! Ma (14) и anche interpretabile con un contrasto “indiretto”; per esempio, qualcuno sa che Maria vuole sposare un francese, e sa anche che le piacerebbe sposare un ragazzo intelligente: la “francesitа”di Pierre и un argomento favorevole al suo eventuale matrimonio con Maria, ma la sua stupiditа и un argomento decisamente sfavorevole a tale fausto evento: (14) Anche se и francese, Pierre и stupido. La differenza fra contrasto diretto e contrasto indiretto и quindi un problema di interpretazione semantica controllata anche a livello pragmatico, poichй concerne il significato di un costrutto non solo in rapporto ai contenuti proposizionali espressi ed all'operatore che li collega (in questo caso concessivo fattuale), ma anche in rapporto a diversi possibili contesti ed universi di discorso. In quanto segue utilizzeremo indifferentemente esempi di costrutti concessivi fattuali interpretabili in entrambi i modi, segnalando i casi particolari nei quali l'una o l'altra interpretazione interagiscono in modo significativo con altre caratteristiche sotto esame.
b) Sintassi del costrutto concessivo fattuale
I costrutti concessivi fattuali possono avere la proposizione subordinata introdotta da un operatore di subordinazione che porta sull'intera frase, come in (1), o da un operatore di subordinazione che si articola in modo particolare su una delle categorie sintattiche presenti nella frase, come in (15): (15) a. Per ricco che sia, Enrico non potrа mantenerci tutti per un anno intero. b. Alto com'и, Giorgio non и riuscito a segnare un solo canestro.
c) Operatori di subordinazione proposizionali
L'operatore di subordinazione concessivo anche se introduce normalmente proposizioni subordinate all'indicativo:
(16) a. Anche se piove, esco / uscirт senza ombrello. b. Anche se sta piovendo, esco / uscirт senza ombrello.
c. Anche se stasera andrт a cena fuori, non ho proprio voglia di preoccuparmi del vestito. d. Anche se eravamo in pieno inverno, la temperatura non era rigida.
e. Anche se и nevicato a lungo, le strade sono pulite. f. Anche se eri in ritardo, abbiamo deciso di aspettarti.
g. Anche se c'era un tempo da lupi, Riccardo volle uscire in piena notte per cercarti. Va notato che (16a) puт essere interpretato sia come costrutto concessivo fattuale, se il presente и considerato “deittico”, sia come costrutto condizionale concessivo, se il presente ha valore “generico”; (16b) invece puт essere solo un concessivo fattuale, poichй sta piovendo ha solo valore deittico. Anche se introduce, sia pur raramente, anche subordinate al congiuntivo, di stile alto, letterario: (17) a. “Altri inconvenienti sono connessi al rito del breakfast che qui и sempre molto importante anche se le materie prime che le compongono si siano di molto rarefatte” (E. Montale, Fuori di casa, Milano, Mondadori, 1976, p. 38) b. “Anche se per ora il servizio sia limitato e costoso e nessuno rischi di trovare una macchina in agguato nella propria camera ... . resta il fatto che la 'presa' dell'arrivo di un battello a Calais ... . puт mettere in luce cose, fatti, incontri” Lo stesso sapore elevato hanno le subordinate concessive fattuali introdotte dase anche, generalmente all'indicativo, raramente al congiuntivo, e da pure se e se pure, sempre all'indicativo: (18) a. Se anche solitamente non ci muoviamo da casa durante il fine settimana, per una volta possiamo ben fare uno sforzo. b. “Lo stile del Tommaseo s'eleva all'altezza d'una vera opera d'arte ed ha un'impronta sua propria originale (... . ), se anche tradisca a volte la troppa ricercatezza” (A. Mussafia, La letteratura italiana della Dalmazia, “II Dalmata” 1892, n. 45) c. Pure se si tratta di un risultato un po' stentato, bisogna ammettere che и sempre meglio di quanto si otteneva precedentemente. d. Se pure ci troviamo di fronte ad un caso pietoso, sapete bene che il nostro incarico non ci permette eccezioni. Oltre ad anche se, si trovano benchй, sebbene, malgrado (che), nonostante (che), e, di stile lievemente piщ alto, quantunque, per quanto, ancorchй e seppure, che introducono tutti subordinate al congiuntivo: (19) a. Benchй / Sebbene sia molto alto, Giorgio non и riuscito a segnare un solo canestro. b. Malgrado (che) / Nonostante (che) i prezzi fossero saliti, il negozio all'angolo era ancora conveniente. c. Quantunque / Per quanto l'onorevole fosse molto in ritardo, decidemmo di aspettarlo per evitargli eventuali spiacevoli incontri. d. Ancorchй / Seppure quell'anno l'inverno fosse giunto molto presto, nel fondovalle la temperatura non era rigida, e si potevano ancora fare lunghe passeggiate. Seppure e se pure sono omofoni in alcune parti d'Italia, ma non vanno confusi, poichй se pure introduce subordinate concessive fattuali all'indicativo (v. (18d)) e subordinate condizionali concessive con la concordanza del periodo ipotetico, mentre seppure introduce solo subordinate concessive fattuali al congiuntivo, come in (19d). Diversamente dagli altri operatori di subordinazione citati, nonostante (che) e malgrado (che) si combinano difficilmente con costrutti nei quali il rapporto tra i due contenuti proposizionali espressi, o tra i due“tipi di evento” presentati, sia interpretabile solo come contrasto “indiretto”: (20) "Nonostante (che) / "Malgrado (che) Rossi sia un grande centromediano, и veramente molto caro. Inoltre, insieme a benchй e sebbene, compaiono nell'italiano substandard introducendo subordinate all'indicativo, ed in queste frasi, che sono considerate agrammaticali nell'italiano standard, il che non puт essere omesso: (21) a. Benchй / Sebbene Giorgio и molto alto, non и riuscito a segnare un solo canestro. b. Malgrado (che) / Nonostante (che) i prezzi sono saliti, il negozio all'angolo и ancora conveniente. Tramite l'utilizzo della struttura “per X che F (con verbo al congiuntivo)”si costruiscono proposizioni concessive fattuali articolate in genere su elementi aggettivali: (22) a. Per poche che fossero le sue pretese, mantenerlo per un periodo cosм lungo non sarebbe certo stato uno scherzo. b. Per ingiusta che questa decisione potesse sembrare agli occhi di molti, in un caso del genere era l'unica soluzione possibile. Una struttura come “X come / quanto F (con verbo all'indicativo)” puт invece essere utilizzata per costruire una subordinata concessiva fattuale articolata su un elemento aggettivale o avverbiale: (23) a. Alto com'и / quant'и, Giorgio non и riuscito a segnare un solo canestro. b. Intelligente come dici di essere, ti scappano un po' troppe sciocchezze in questo periodo! c. Tardi com'era, ha voluto a tutti i costi andare a fare un giro lungo il fiume. Non necessariamente perт tale struttura innesca una lettura concessiva fattuale, come si vede confrontando (24a) con la sua parafrasi concessiva fattuale (24b), che и semanticamente anomala, e con la sua parafrasi causale (24c), che invece и perfettamente accettabile: (24) a. Ubriaco com'ero, non sono riuscito neppure a trovare il buco della serratura. b. Anche se ero molto ubriaco, non sono riuscito neppure a trovare il buco della serratura. c. Siccome ero molto ubriaco, non sono riuscito neppure a trovare il buco della serratura. Anche l'uso dell'operatore per quanto permette la costruzione di subordinate concessive (con verbo al congiuntivo) articolate su elementi avverbiali o aggettivali: (25) a. Per quanto tardi fossero giunti gli aiuti del ministero, erano comunque sempre meglio di niente. b. Per quanto veloci sembrassero i nostri ragazzi, gli elementi del gruppo avversario arrivavano sempre con almeno tre secondi di vantaggio. Da segnalare che un significato molto simile si puт esprimere con proposizioni subordinate concessive in cui l'operatore per quanto non si articola su un elemento aggettivale o avverbiale, ma sulla intera proposizione subordinata, come per esempio nella frase in (19c); in questi casi per quanto equivale grosso modo a benchй: (26) Per quanto / Benchй gli aiuti del ministero fossero giunti tardi, erano comunque sempre meglio di niente. (27) Per quanto / Benchй i nostri ragazzi sembrassero veloci, gli elementi del gruppo avversario arrivavano sempre con almeno tre secondi di vantaggio.
d) Semantica del costrutto condizionale concessivo
II significato di un costrutto concessivo fattuale ha un duplice aspetto: fra il“tipo di evento” presentato dalla proposizione subordinata (p; ) e quello presentato dalla sovraordinata (q; ) viene instaurato un rapporto di contrasto (dato l'uno, non ci si aspetta l'altro); i contenuti proposizionali della subordinata e della sovraordinata (rispettivamente p e q) sono“implicitati”: la loro veritа и necessaria perchй l'intero costrutto sia “vero”. Questo duplice valore semantico и giа stato rappresentato nello schema (6). I costrutti condizionali concessivi condividono con i concessivi fattuali il primo aspetto, secondo cui fra il tipo di evento presentato dalla proposizione subordinata e quello presentato dalla sovraordinata viene instaurato un rapporto di contrasto; lo si vede bene confrontando (1), concessivo fattuale, (Benchй piovesse, Antonio и uscito senza ombrello) con (2), condizionale concessivo (Anche se piovesse, Antonio uscirebbe senza ombrello). Anche per i costrutti condizionali concessivi vale la distinzione fra contrasto “diretto” e contrasto “indiretto”, e valgono le considerazioni pragmatiche ; perciт sono possibili sia condizionali concessivi come (2), con contrasto diretto, sia condizionali concessivi come (28), con contrasto indiretto: (28) Anche se Rossi fosse un grande centromediano, sarebbe veramente molto caro. Ma, a differenza dei concessivi fattuali, l'enunciazione di un condizionale concessivo non implicita la veritа dei contenuti proposizionali della subordinata e della sovraordinata; (2) significa che in caso di pioggia, come in altri casi (per esempio di non-pioggia), Antonio uscirebbe senza ombrello: il contenuto proposizionale della sovraordinata deve essere vero perchй l'intero costrutto risulti vero, ma il contenuto proposizionale della subordinata puт essere vero o falso. Questo secondo aspetto del significato di un costrutto condizionale concessivo, che rappresentiamo con lo schema riportato in (29), deriva dall'interazione della semantica del costrutto condizionale con il significato dianche , per cui definiamo un costrutto condizionale concessivo come il risultato dell'inserimento di un elemento lessicale del tipo di anche in un costrutto condizionale: (29) “anche Se p, q” — “Pvero E qvero” O “pFalso E qVero” II significato di anche agisce sulla semantica del costrutto condizionale nel modo seguente: una struttura del tipo “se p, q”indica che data la veritа di p deve seguirne la veritа di q, ovvero che p e q debbono essere veri non indipendentemente ma insieme; a ciт si aggiunge la “inferenza sollecitata”, rappresentabile con “se non-p, non-q”, secondo cui data la falsitа di p deve seguirne la falsitа di q. Quest'ultima clausola и normale ma non indispensabile per i costrutti condizionali, ma necessaria per la semantica dei costrutti“bi-condizionali” , rappresentabili con la ; struttura “solo se p, q”. Il significato di anche si oppone al significato di solo, e “sospende” l'inferenza sollecitata: “anche se p, q” equivale a “se p, q” ed a “se non-p, q”(come giа detto sopra, la veritа del contenuto proposizionale della sovraordinata, q, и necessaria per la veritа dell'intero costrutto, mentre il contenuto proposizionale della subordinata, p, puт essere vero o falso). И importante perт che anche si applichi all'intera proposizione subordinata del costrutto condizionale, e non solo ad un qualche suo elemento, come per esempio nel costrutto (30): (30) Anche se bevi solo un goccio di alcol sul lavoro, il principale ti licenzierа. Il significato intuitivo di (30) и che una infrazione seppur minima al divieto di bere alcol sul lavoro avrа come conseguenza il licenziamento da parte del principale: anche non si applica all'intera proposizione subordinata, ma solo a solo un goccio di, come si vede piщ chiaramente da (31), perfettamente equivalente a (30): (31) Se bevi anche solo un goccio di alcol sul lavoro, il principale ti licenzierа. Quindi (30), pur superficialmente identico a (2), non и un costrutto condizionale concessivo, ma un costrutto condizionale di cui anche modifica un elemento, e significa “se bevi (moltissimo / molto / non molto / poco / pochissimo I .... I solo un goccio di) alcol sul lavoro, il principale ti licenzierа”; in quanto costrutto condizionale poi puт innescare (cosa che и impossibile per un condizionale concessivo) l'inferenza sollecitata, espressa in (32): (32) Se non bevi (neanche solo un goccio di) alcol sul lavoro, il principale non ti licenzierа.
e) Sintassi del costrutto condizionale concessivo
Poichй i costrutti condizionali concessivi risultano dall'inserimento di un elemento lessicale del tipo di anche in una struttura condizionale, la loro concordanza dei modi e dei Tempi corrisponde a quella dei costrutti condizionali. Come si и visto, l'italiano contemporaneo presenta un sistema standard di concordanza, affiancato da una variante colloquiale in via di espansione anche in livelli piщ alti, e da un sistema“substandard”, tipico solamente di alcune varietа piщ basse. Nel primo sistema, nella subordinata e nella sovraordinata si trovano rispettivamente indicativo e indicativo, come in (33a), congiuntivo imperfetto e condizionale semplice, come in (33b), e congiuntivo piuccheperfetto e condizionale composto, come in (33c):
(33) a. Anche se studio di piщ, non imparerт niente. b. Anche se studiassi di piщ, non imparerei niente.
c. Anche se avessi studiato di piщ, non avrei imparato niente. La variante colloquiale del sistema standard, che, come ricordato, si sta perт diffondendo verso l'alto, prevede la possibilitа che l'indicativo imperfetto sostituisca il congiuntivo piuccheperfetto nella subordinata e / o il condizionale composto nella sovraordinata, come in (34): (34) a. Anche se studiavo di piщ, non avrei imparato niente. b. Anche se studiavo di piщ, non imparavo niente.
c. Anche se avessi studiato di piщ, non imparavo niente.
Nel sistema “substandard”, invece dei modi congiuntivo e condizionale appare costantemente l'imperfetto dell'indicativo, cosм che (35a) corrisponde all'incirca a (33a) (ma a volte anche a (33b)), mentre (35b) corrisponde all'incirca a (33b-c) (anche questo sistema и in realtа piщ complesso di quanto appaia da questa sintetica presentazione: (35) a. Anche se studio di piщ, non imparerт niente.
b. Anche se studiavo di piщ, non imparavo niente.
Una serie di altre combinazioni и dovuta all'interferenza tra il sistema dell'italiano standard, che prevede congiuntivo nelle subordinate e condizionale nelle sovraordinate, ed alcuni usi dialettali, caratterizzati da sistemi “simmetrici” che prevedono o congiuntivo nella subordinata e nella sovraordinata, o condizionale nella subordinata e nella sovraordinata. Questi usi sono inaccettabili, decisamente substandard, ma attestati:
(36) a. Anche se potessi, non facessi nulla per te. b. Anche sei potrei, non farei nulla per te.
f) Subordinate condizionali concessive introdotte da “anche se” L'operatore di subordinazione condizionale concessivo anche se permette diverse combinazioni di tempi nella subordinata e nella sovraordinata, con la concordanza all'indicativo: (37) a. Anche se piove, esco / uscirт senza ombrello. (= 16a) b. Anche se domenica ci sarа (sicuramente) bel tempo, non
potremo andare a sciare: ho del lavoro da finire.
c. Anche se (per caso) ti sei ricordato di riportarmi quel libro che ti avevo prestato, questa settimana non riuscirт a leggerlo perchй mi si sono rotti gli occhiali. Come giа segnalato, (37a) puт essere interpretato sia come condizionale concessivo, con il contenuto proposizionale della subordinata vero o falso (se il presente ha valore“generico”), sia come concessivo fattuale, con il contenuto proposizionale della subordinata vero (se il presente ha valore “deittico”). (37b), invece, assume molto difficilmente l'interpretazione di concessivo fattuale: anche l'inserimento di sicuramente non riesce a conferire la certezza della veritа al contenuto proposizionale della subordinata, che и proiettato nel futuro. (37c), al passato, и interpretabile come condizionale concessivo grazie all'aggiunta di per caso, che favorisce una interpretazione dubitativa; ma normalmente costrutti introdotti daanche se con i Tempi passati dell'indicativo vengono interpretati come concessivi fattuali: (38) a. Anche se hai comprato il giornale, non riuscirт a leggerlo (perchй mi si sono rotti gli occhiali). b. Anche se ti sei ricordato di portare la carbonella, non possiamo preparare la grigliata (perchй piove). Queste caratteristiche dei costrutti introdotti da anche se fanno pensare che tale operatore di subordinazione “neutralizzi” l'opposizione tra concessivi fattuali e condizionali concessivi, o che i costrutti concessivi fattuali introdotti da anche se siano la versione “bi-affermativa” dei corrispondenti costrutti condizionali concessivi (una eventuale versione “bi-negativa”, che comporterebbe la falsitа dei contenuti proposizionali della subordinata e della sovraordinata, и esclusa a priori dalla definizione semantica , che prevede la necessaria veritа di q, il contenuto proposizionale della sovraordinata). Quando anche se si combina con l'imperfetto indicativo nella subordinata e nella sovraordinata (non si confondano perт questi costrutti con quelli formalmente identici ma appartenenti o alla variante colloquiale dell'italiano standard, o al sistema substandard: v. rispettivamente le frasi (34b) e (35b)), l'interpretazione condizionale concessiva и di nuovo possibile; si confronti (39a), che puт avere una lettura fattuale ed una ipotetica (quella parafrasata tra parentesi), con (39b), che per la presenza dell'operatore di subordinazione sebbene и solo concessivo fattuale: (39) a. Durante quella lunga vacanza in collina uscivamo sempre senza ombrello, anche se pioveva. (“a volte pioveva, a volte no: quando pioveva uscivamo comunque senza ombrello”) b. Durante quella lunga vacanza in collina uscivamo sempre senza ombrello, sebbene piovesse. (“и piovuto, e siamo comunque usciti senza ombrello”) Come per i costrutti concessivi fattuali, anche se introduce condizionali concessivi di stile alto, letterario, con la subordinata al congiuntivo invece che all'indicativo: (40) “Squattrinato come tutti i veri poeti (e tale lo si considera anche se egli non scriva versi) la sua principale professione и quella di Ospite” (E. Montale, farfalla di Dinard, Milano, Monda-dori, 1976, p. 79) Anche se condizionale concessivo prevede la combinazione di congiuntivo imperfetto e condizionale semplice, e di congiuntivo piuccheperfetto e condizionale composto, come in (41a, b), ma nel caso si voglia sottolineare la “distanza”cronologica tra i contenuti espressi dalle due proposizioni, in una dirczione o nell'altra, si combinano congiuntivo piuccheperfetto e condizionale semplice, come in (4le), o congiuntivo imperfetto e condizionale composto, come in (41d): (41) a. Anche se rinascessi, non vorrei cambiare tipo di vita. b. Anche se fossi stato promosso a giugno, non avrei potuto andare in vacanza. c. Anche se quell'edificio fosse stato venduto, nell'archivio del catasto non ne troveremmo traccia, poichй le registrazioni di quell'anno sono finite bruciate in un incendio. d. Anche se Enrico fosse a casa, non avrebbe risposto al telefono: in questo periodo non vuole essere disturbato. Come per i costrutti condizionali , anche per i condizionali concessivi l'uso della concordanza all'indicativo piuttosto che al congiuntivo-condizionale indica diversi gradi di“probabilitа”dei contenuti proposizionali espressi; ma a differenza dei costrutti condizionali la“possibile veritа” (segnalata dall'indicativo) o “possibile falsitа” (segnalata dal congiuntivo piщ condizionale) riguarda solo il contenuto proposizionale della subordinata, p: (42) a. Anche se studio di piщ, non imparerт niente. (= 33a) b. Anche se studiassi di piщ, non imparerei niente. (= 33b) Se un costrutto viene inserito in un discorso indiretto al passato (e gli avvenimenti citati sono giа avvenuti al momento dell'enunciazione) la concordanza dei modi e dei Tempi prevede solo la combinazione “congiuntivo piuccheperfetto + condizionale composto”, indipendentemente dalla forma che il costrutto potrebbe avere nella corrispondente versione in discorso diretto. Cosм la“scelta” di modi e tempi di (43d), obbligata dalla concordanza del discorso indiretto, “neutralizza”completamente le differenze semantiche sia modali sia temporali esistenti nei condizionali concessivi presenti in (43a-c): a. Aldo mi ha detto: “Ti offro / offrirт una cena anche se XY perde / perderа la carica di sindaco”. b. Aldo mi ha detto: “Ti offrirei una cena anche se XY perdesse la carica di sindaco”. c. Aldo mi ha detto: “Ti avrei offerto una cena anche se XY avesse perso la carica di sindaco”. d. Aldo mi ha detto che mi avrebbe offerto una cena anche se XY avesse perso la carica di sindaco. Anche per i costrutti condizionali concessivi, come per i costrutti condizionali, и possibile la concordanza mista fra indicativo e congiuntivo-condizionale: (44) a. Anche se non ti interessa personalmente la partecipazione a quella gara, dovresti farlo per amicizia nei confronti di Carlo: potrebbe avere bisogno di te durante la prova. b. Anche se non ti interessasse personalmente la partecipazione a quella gara, devi farlo per amicizia nei confronti di Carlo: puт avere bisogno di te durante la prova. Oltre ad anche se esistono altri operatori di subordinazione con significato condizionale concessivo. Di questi, alcuni possono introdurre sia condizionali concessivi sia concessivi fattuali, come anche se: sono se anche, pure se e se pure: (45) a. Se anche studiassi di piщ, non imparerei niente. b. Se anche avessi studiato di piщ, non avrei imparato nulla. (46) a. Pure se fosse il re di tutta Europa, non gli vorrei ubbidire. b. Pure se fossimo stati in condizioni economiche disperate, non avremmo accettato volentieri un aiuto che arrivava da un avversario tradizionale della nostra famiglia. (47) a. Se pure ci capitasse di ricadere nello stesso errore giа commesso una volta, saremmo in grado di rimediare con meno fatica grazie all'esperienza compiuta. b. Non mi credette: e se pure mi avesse creduto, il mio intervento non sarebbe valso a farle cambiare opinione. Si ricordi che se pure e seppure, omofoni in alcune parti d'Italia, non sono da confondere, poichй il primo и un introduttore di condizionali concessivi, e di concessive fattuali all'indicativo, mentre il secondo introduce solo concessive fattuali al congiuntivo. Pure se con significato condizionale concessivo si trova anche con subordinate al congiuntivo presente (in sostituzione dell'indicativo), anche in questo caso stilisticamente piuttosto elevate: (48) “Eppure in tutto questo che abbiamo detto, pure se si sia disposti ad accettarlo in ogni sua pane, resta che al Leopardi mancano note fondamentali dello spirito e del pensiero settecentesco”. (M. Sansone, Leopardi e la filosofia del Settecento, Firenze, Olschki, 1964, p. 143) Anche un costrutto condizionale puт essere interpretato come condizionale concessivo, purchй sia abbastanza evidente il contrasto esistente giа di per sй fra i tipi di evento presentati dalla subordinata e dalla sovraordinata; se il costrutto condizionale и di tipo“bi-affermativo” viene perт interpretato come concessivo fattuale invece che come condizionale concessivo, come nell'esempio (49b): (49) a. Se poi ci fossimo trovati nei guai non avremmo dovuto protestare, perchй sapevamo fin dall'inizio che ci stavamo imbarcando in una spedizione piuttosto pericolosa. (= “anche se ci fossimo”) b. Se il giudizio del Fondo Monetario Internazionale sulla economia del nostro paese и stato positivo, non dobbiamo dimenticare i rischi collegati al deficit pubblico. (=“sebbene il giudizio .... sia positivo ... . ”) I costrutti condizionali con la concordanza al congiuntivo e condizionale possono essere privi dell'operatore di subordinazione se; anche tali costrutti condizionali possono ricevere una interpretazione condizionale concessiva, che in alcuni casi viene ribadita dall'inserimento di anche o di pure (si tratta comunque di costrutti di stile alto): (50) a. L'incidente di Gino и successo in due secondi: fossi stato attentissimo, non avrei avuto il tempo di intervenire. b. Fossimo anche / pure riusciti ad estorcergli una risposta positiva, il suo parere non sarebbe stato sufficiente. Alcuni altri operatori di subordinazione sono tipici dei condizionali concessivi (non possono cioи introdurre concessivi fattuali). Quand'anche и stilisticamente piщ alto di anche se, e ne condivide la concordanza tranne nei casi di indicativo in subordinata e sovraordinata, nei quali richiede il congiuntivo nella subordinata: (51) a. Quand'anche nevica, non resteremo chiusi in casa. b. Quand'anche nevichi, non resteremo chiusi in casa.
c. Quand'anche nevicasse, non resteremmo chiusi in casa.
d. Quand'anche avesse nevicato, non saremmo rimasti chiusi in casa. Un costrutto condizionale concessivo puт essere introdotto dall'operatore di subordinazione condizionalese accompagnato da neanche, neppure, o nemmeno (che sono lessicalizzazioni di anche o pure piщ negazione); il significato и simile, ma non identico, a quello di un costrutto introdotto da anche se, con la sovraordinata accompagnata dalla particella negativa non, come si vede confrontando gli esempi a. con quelli b. : (52) a. Neanche se hai molta sete devi bere cosм in fretta. b. Anche se hai molta sete non devi bere cosм in fretta. (53) a. Neppure se mi venisse a pregare in ginocchio lo perdonerei. b. Anche se mi venisse a pregare in ginocchio non lo perdonerei. (54) a. Nemmeno se fosse stato mandato a vender ghiaccio agli esquimesi avrebbe rinunciato prima di provare. b. Anche se fosse stato mandato a vender ghiaccio agli e-squimesi non avrebbe rinunciato prima di provare. La non interpretabilitа di quand'anche, neanche, neppure e nemmeno (gli ultimi tre accompagnati da se) come introduttori di concessive fattuali и confermata dal fatto che non possono combinarsi con sovraordinate con i tempi passati dell'indicativo (che la subordinata sia all'indicativo oppure al congiuntivo): (55) a. Quand'anche и nevicato, non siamo rimasti chiusi in casa. b. Quand'anche sia / fosse nevicato, non siamo rimasti chiusi in casa. (56) a. Neanche / Neppure / Nemmeno se и stato mandato a vender ghiaccio agli esquimesi ha rinunciato prima di provare. b. Neanche / Neppure /Nemmeno se sia / fosse stato mandato a vender ghiaccio agli esquimesi ha rinunciato prima di provare. Gli altri operatori di subordinazione che abbiamo visto introdurre concessive fattuali non sono compatibili nй con la semantica nй con la concordanza dei condizionali concessivi: (57) a. Benchй / Sebbene nevica, non resteremo chiusi in casa. b. Benchй / Sebbene nevicasse, non resteremmo chiusi in casa. c Benchй / Sebbene fosse nevicato, non saremmo rimasti chiusi in casa. (58) a. Malgrado (che) / Nonostante (che) nevica, non resteremo chiusi in casa. b. Malgrado (che) / Nonostante (che) nevicasse, non resteremmo chiusi in casa. c. Malgrado (che) / Nonostante (che) fosse nevicato, non saremmo rimasti chiusi in casa. (59) a. Quantunque / Per quanto nevica, non resteremo chiusi in casa. b. Quantunque / Per quanto nevicasse, non resteremmo chiusi in casa. c. Quantunque / Per quanto fosse nevicato, non saremmo rimasti chiusi in casa. (60) a. Ancorchй / Seppure nevica, non resteremo chiusi in casa. b. Ancorchй /Seppure nevicasse, non resteremmo chiusi in casa. c. Ancorchй / Seppure fosse nevicato, non saremmo rimasti chiusi in casa. Anche gli operatori di subordinazione “categoriali”non sono interpretabili come condizionali concessivi, poichй l'elemento su cui si articolano non и presentato come possibile, ma come certo, come si vede confrontando i costrutti in a. con le loro parafrasi avversative coordinate in b. : (61) a. Per poche che fossero le sue pretese, mantenerlo per un periodo cosм lungo non sarebbe certo stato uno scherzo. b. Le sue pretese erano poche, ma mantenerlo per un periodo cosм lungo non sarebbe certo stato uno scherzo. (62) a. Alto com'и / quant'и, Giorgio non и riuscito a segnare un solo canestro. b. Giorgio и (molto) alto, ma non и riuscito a segnare un solo canestro. (63) a. Tardi com'era, ha voluto a tutti i costi andare a fare un giro lungo il fiume. b. Era (molto) tardi, ma ha voluto a tutti i costi andare a fare un giro lungo il fiume. (64) a. Per quanto veloci sembrassero i nostri ragazzi, gli elementi del gruppo avversario arrivavano sempre con almeno tre secondi di vantaggio. b. I nostri ragazzi sembravano (molto) veloci, ma gli elementi del gruppo avversario arrivavano sempre con almeno tre secondi di vantaggio.
g)Semantica dei costrutti a-condizionali
Nei costrutti detti a-condizionali il contenuto proposizionale della subordinatanon condiziona quello della sovraordinata, contrariamente a quanto accade per i costrutti condizionali . Tali costrutti possono essere fondamentalmente di due tipi, con le frasi (3a) e (3b): Che ti piaccia o no, stasera andrт al cinema; Ovunque vada, Ugo troverа degli amici. Il significato intuitivo di (3a) и che data o meno una determinata condizione (la contentezza dell'interlocutore), il parlante andrа al cinema; quello di (3b) и che in ogni luogo nel quale il protagonista si possa recare troverа sicuramente degli amici. Ecco una analisi maggiormente formalizzata della semantica di questi costrutti. Le subordinate di un a-condizionale come (3a) esprimono la “disgiunzione” di un contenuto proposizionale p e del suo contrario non-p, riassumibile con la formula “p o non-p”, che и tautologica, sempre vera: proprio per questo il contenuto proposizionale della subordinata non ha alcun effetto su quello della sovraordinata. Il significato di questo primo tipo di costrutto a-condizionale si puт cosм rappresentare: “p o non-p, q” = “pvero O PFalso> qVero”. II confronto fra questo schema e quello riportato in (29), che rappresentava una parte del significato dei costrutti condizionali concessivi, mostra quanto questi ultimi siano vicini semanticamente a questo primo tipo di a-condizionali: in un caso la possibilitа che p sia falso и comunicata implicitamente dalla presenza di anche (o di elementi lessicali dal significato affine), nell'altro и espressa esplicitamente dalla“disgiunzione” presente nella subordinata. Nel caso dei costrutti a-condizionali come (3b), la presenza di relativi indefiniti fa sм che la subordinata esprima un contenuto“insaturo”: una “funzione proposizionale” con una variabile libera, simbolizzabile con p(x). Per tutti i valori assunti dalla variabile x, e quindi per tutti i contenuti proposizionali ottenuti dalla subordinata, il contenuto proposizionale della sovraordinata risulta vero. " Il significato di questo secondo tipo di costrutto a-condizionale si puт cosм rappresentare: “p(x), q” = “V x, p = F(x), qvero”. Anche in questo caso il confronto con lo schema riportato in (29) mostra la vicinanza semantica fra questi pur diversi tipi di costrutto: come nei condizionali concessivi, lo statuto del contenuto proposizionale della subordinata и irrilevante per la veritа di quello della subordinata (e dell'intero costrutto), A differenza dei costrutti condizionali concessivi (e di quelli concessivi fattuali), dove fra i tipi di evento presentati dalla subordinata e dalla sovraordinata viene comunque instaurato un rapporto di contrasto, i costrutti a-condizionali non pongono esplicitamente tale contrasto: semplicemente l'ascoltatore puт inferire che fra il tipo di evento presentato nella sovraordinata ed uno di quelli o disgiunti nella subordinata o ottenibili dando un valore alla variabile x sempre nella subordinata, un contrasto ci possa essere. Esemplificando, nell'es. (3a) di 2. 4. si puт vedere un contrasto fra il dispiacere dell'interlocutore e l'intenzione del parlante di andare al cinema, come in (3b) и ipotizzabile che possa esistere un luogo specifico nel quale il protagonista“non” riuscirа a trovare degli amici. Il costrutto a-condizionale non instaura perт necessariamente questo contrasto tra tipi di eventi: (65) Dovremo stare attenti alla concorrenza economica degli altri paesi europei, che facciano o no parte della CEE. (66) Dalla cima della collina, ovunque girassimo gli occhi, non potevamo evitare di tornare a fissare sempre quel villaggio.
h)I costrutti con 'disgiunzione'
I costrutti a-condizionali del tipo di (3 a) possono avere la subordinata costruita su una correlazione sia che.... sia che.... : (67) Sia che ti piaccia sia che non ti piaccia, stasera andrт al cinema. (68) Sia che lo paghino bene sia che lo paghino male / non lo paghino bene, Piero fa il suo lavoro senza lamentarsi. (69) Sia che abbia avuto ragione sia che abbia avuto torto / non abbia avuto ragione / non l'abbia avuta, dobbiamo aiutarlo perchй и nostro amico. Nei costrutti a-condizionali, il verbo della subordinata и generalmente al congiuntivo; nello stile colloquiale si trova anche l'indicativo: (70) Sia che ti piace sia che non ti piace, stasera andrт al cinema. In uno stile piuttosto elevato и possibile l'ellissi delle forme correlative, e la semplice giustapposizione tramite virgole dei due elementi alternativi, con inversione di posizione fra verbo e soggetto espresso: (71) “In realtа la parola 'villanella', come designazione di forma poetica, cioи di un determinato componimento, apparisca essa in scritti dialettali, apparisca in scritti italiani, и termine letterario” (C. Calcaterra, Poesia e canto. Studi sulla poesia melica italiana e sulla favola per musica, Bologna, Zanichelli, 1951, p. 7) A parte la correlazione con sia che.... sia che.... , il costrutto puт articolare la proposizione subordinata su una “disgiunzione” con che.... o (che).... : (72) a. Che ti piaccia o (che) non ti piaccia, stasera andrт al cinema. b. Che lo paghino bene o (che) lo paghino male / non lo paghino bene, Piero fa il suo lavoro senza lamentarsi. c. Che abbia avuto ragione o (che) abbia avuto torto / non abbia avuto ragione / non l'abbia avuta, dobbiamo aiutarlo perchй и nostro amico. Nei costrutti articolati sulla disgiunzione, la seconda parte della subordinata (quella che esprime non-p) puт subire diversi processi di riduzione o pronominalizzazione negativa, che comportano perт l'impossibilitа (invece della facoltativitа) del secondoche: (73) a. Che ti piaccia o (che) no / meno, stasera andrт al cinema. b. Che lo paghino bene o (che) no / meno / male, Piero fa il suo lavoro senza lamentarsi. c. Che abbia avuto ragione o (che) no / meno / torto, dobbiamo aiutarlo perchй и nostro amico. In alcuni casi, di stile piщ alto, cade anche il primo che, e resta solo la disgiunzione o, ma c'и di nuovo inversione di posizione fra verbo e soggetto espresso, come nell'esempio (71): (74) Ci piaccia o no / meno questa situazione, ormai non c'и piщ nulla da fare. Puт esserci inversione di posizione fra verbo e soggetto espresso anche quando gli elementi messi direttamente in contrapposizione tramite la disgiunzione o sono anticipati prima del verbo: (75) a. Bene o male che lo paghino i suoi committenti, Piero fa il suo lavoro senza lamentarsi. b. Ragione o torto che abbia avuto, dobbiamo aiutarlo perchй и nostro amico. Fra i relativi indefiniti che compaiono nelle subordinate (al congiuntivo) dei costrutti a-condizionali, chiunque sono solamente pronominali: (76) a. Chiunque tu sia, non ti voglio ascoltare.
b. Checchй tu sia, non ti voglio ascoltare.
(77) a. Checchй succeda durante la riunione, и necessario affrontare il problema senza nascondere la testa nella sabbia. b. Chiunque succeda durante la riunione, и necessario affrontare il problema senza nascondere la testa nella sabbia. Qualunque и usato sia predicativamente che attributivamente (in quest'ultimo caso prevalentemente con referenti singolari). Qualsiasi и usato in genere in posizione attributiva (sempre con referenti singolari), e forma spesso un sintagma quasi cristallizzato con cosa: (78) a. Qualunque sia il motivo che lo ha spinto tra di noi, non voglio fidarmi di un forestiero. b. “Le Materassi .... presero a rimanere con la testa china sul lavoro .... qualunque fossero le escandescenze e le risate squillanti delle dame” (A. Palazzeschi, Le sorelle Materassi, Firenze, Vallecchi, 1934, p. 272) (79) a. A qualunque festa si vada, и bene essere eleganti. b. A qualunque feste si vada, и bene essere eleganti. (80) a. Da qualsiasi radice sociale provenga, il razzismo risulta sempre un profondo segno di ignoranza e di barbarie. b. Da qualsiasi radici sociali provenga, il razzismo risulta sempre un profondo segno di ignoranza e di barbarie. (81) Qualsiasi cosa facesse Enrico, sua figlia Elena era sempre d'accordo. Quale che и un aggettivo in funzione predicativa, concorda in numero, e puт sostituire qualunque e qualsiasi nei contesti dove non possono occorrere (lo stile che ne risulta и perт sensibilmente piщ alto): (82) a. Quale che sia il motivo che lo ha spinto tra di noi, non voglio fidarmi di un forestiero. b. Quali che siano i motivi che lo hanno spinto tra di noi, non voglio fidarmi di un forestiero. (83) a. Quale che sia la festa a cui si va, и bene essere eleganti. b. Quali che siano le feste a cui si va, и bene essere eleganti. (84) a. Quale che sia la radice sociale da cui proviene, il razzismo risulta sempre un profondo segno di ignoranza e di barbarie. b. Quali che siano le radici sociali da cui proviene, il razzismo risulta sempre un profondo segno di ignoranza e di barbarie. (85) Quali che fossero le cose che faceva Enrico, sua figlia Elena era sempre d'accordo. Si trovano poi relativi indefiniti articolati su ruoli circostanziali di modo, concomunque, e di luogo, con dovunque e con il piщ ricercato ovunque: (86) a. Comunque vada la seconda metа della stagione invernale, giа di questo primo periodo possiamo essere soddisfatti. b. Dovunque siano finiti Giorgio e Franca, stai sicuro che per l'ora di cena torneranno. c. Ovunque si sia perso il nostro valoroso commilitone, non risparmieremo alcuno sforzo per ritrovarlo. Con per quanto, se si articola su un elemento nominale, la subordinata che ne risulta и di tipo a-condizionale: (87) a. Per quanti consigli tu gli dia, lui fa ciт che gli pare. b. Per quanto denaro guadagni, non и mai contento. Il significato di (87a) и “tu puoi dargli x (pochissimi / pochi / alcuni I .... I molti / moltissimi / infiniti) consigli, ma lui fa ciт che gli pare”; il significato di (87b) и “lui puт guadagnare x (pochissimo / poco I .... I molto / moltissimo) denaro, ma non и mai contento”: in questi casi la variabile x contenuta nella subordinata a-condizionale assume valori di tipo quantitativo. Un significato abbastanza simile a quello di (87) puт essere espresso dalle frasi (88), in cui perтper quanto, che si articola sull'intera proposizione subordinata, equivale grosso modo a benchй, e da quindi origine a costrutti concessivi fattuali : (88) a. Per quanto / Benchй tu gli dia molti consigli, lui fa ciт che gli pare. b. Per quanto / Benchй guadagni molto denaro, non и mai contento. Un significato di tipo a-condizionale emerge anche nei casi in cui i relativi indefiniti chiunque, qualunque, qualsiasi (cosa), dovunque e ovunque introducono non delle proposizioni subordinate extranucleari (come negli esempi visti finora), ma delle frasi relative senza testa, ovvero dei SN o SP con un ruolo sintattico nel nucleo della proposizione sovraordinata che li contiene: (89) a. A chiunque telefoni, dite che non sarт in ufficio prima di dopodomani. b. Qualunque motivo lo abbia spinto fin quassщ, deve essere molto importante. c Qualsiasi cosa Antonio ti chieda, falla subito senza porti problemi. d. Dovunque / Ovunque andrai tu, verrт anch'io. Infatti le proposizioni relative introdotte dagli indefiniti sono rispettivamente complemento indiretto in (89a), soggetto in (89b), complemento oggetto in (89c), e complemento di luogo in (89d). Esistono numerosi costrutti con la sintassi tipica degli a-condizionali, nei quali perт и molto difficile vedere un contrasto fra i tipi di evento che sono presentati nella sovraordinata ed uno di quelli (due o piщ a seconda del tipo di a-condizionale) configurati nella subordinata; ne presentiamo qui di seguito alcuni esempi: (90) a. Sia che provengano dall'est europeo sia che arrivino dal terzo o quarto mondo, la situazione giuridica degli immigrati in Italia ha bisogno di una rapida sistemazione. b. Che si tratti di agrumi e olive o di prodotti lattiero-caseari, l'eliminazione dei montanti compensativi comunitari rischia di creare notevoli problemi al comparto agroalimentare. c. Chiunque sia stato ad innescare questa situazione, il compito di risolverla tocca a noi. d. Qualunque / Qualsiasi cosa abbiano deciso di fare alla dirczione centrale, non devono dimenticarsi che il reparto operativo continua ad avere importanti problemi di organico.
РЕЗЮМЕ:
Умовний стан в італійській мові має два часи, простий (теперішній) та складний (минулий). Простий час утворюється за допомогою закінчень які додаються до основи дієслова. Складний час утворюється за допомогою допоміжних дієслів: avere (мати) та essere (бути) в теперішньому часі умовного стану з додаванням дієприкметника минулого часу (participio II). Допоміжне дієслово essere вживвається з неперехідними дієсловами які виражають поступовий рух, перехід з одного стану в інший , а також в безособових оборотах та з дієсловами які виражають явища природи. Допоміжне дієслово(avere) вживається з перехідними дієсловами які виражають часові відносини та з іменниками які виражають стан та почуття. Умовний стан італійської мови презентує дію як імовірну, можливу чи гіпотетичну , яка може здійснитися в теперішньому часі або минулому підкоряючись певним умовам, які можуть бути виражені або передбачені. Такі умови є незалежними від волі того , хто каже або пише. Як простий так і складний час в умовному стані може виражати обережне ставлення до того про кого йде мова, натякаючи на те що той хто говорить не має безпосереднього відношення до того про що розповідає. Цей типічний метод звичайно використовують журналісти, які змушені описувати події з певною делікатністю та відповідальністю.
Умовний стан може виражати: -просту можливість в простому чи складному часі:
In casi come questo qualcuno parlerebbe (avrebbe parlato)di tradimento. В таких випадках як цей дехто міг би казати про зраду.
-намір:
Ti presterei io i soldi che ti servono. Я позичив би тобі гроші які тобі потрібні.
-пропозицію про вірогідність використання:
Pagherei chissа che per un bicchier d’acqua. Я що завгодно заплатив би за склянку води. -ввічливе прохання:
Preferirei rimanere sola. Я хотіла б зостатися на одинці . Vorrei un caffe. Я б випив кави. -ввічливе запрошення та ввічливу відмову: -Ci verresti al cinema con noi? Ти підеш з нами в кіно? -Ma io , veramente, avrei da studiare. Але я, дійсно, маю ще повчитися. -вияв бажання:
Verrei volentieri a Roma con te. Я б з задоволенням поїхав би з тобою до Риму. -питання на підтвердження: Questo sarebbe il libro di cui mi parlavi? Це мабуть та книга про яку ти мені розповідав?
-сумнів та невпевненність: Che cosa potremmo fare? Що ж ми можемо зробити? Mia madre potrebbe cambiare di carattere? Чи може моя мати змінитися? -вірогідність:
A letto riposeremmo meglio. В ліжку ми відпочинемо краще. -доброзичливий докір:
Dovresti studiare di piu! Ти мав би більше вчитися!
Простий час умовного стану використовується для вираження бажання, наміру і т. д. ,які можуть здійснитися тільки в теперішньому або майбутньому часі: Mario sta dicendo che oggi o domani andrebbe a Venezia.
Маріо каже що сьогодні або завтра він поїхав би у Венецію.
Складний час умовного способу виражає бажану дію, але не реалізовану в минулому і яка не буде реалізована ні в теперішньому ні в майбутньому: Mario ha detto poco fa che ieri sarebbe andato a Venezia.
Маріо сказав що вчора поїхав би у Венецію.
Однак , складний час умовного стану також можна використовувати для вираження майбутньої дії але тільки в тому випадку коли той хто говорить вже знає що ця дія не реалізується : Mario sta dicendo che oggi o domani sarebbe andato a Venezia. Маріо каже що сьогодні або завтра він поїхав би до Венеції. Крім того складний час умовного стану можна використовувати для вираження майбутньої дії і в тому випадку коли майбутня дія залежить від дієслова в минулому часі яке не зв’язане з теперішнім часом і результат цієї дії ще не відомий: L’altro ieri Mario ha detto che oggi o domani sarebbe andato a Venezia. Позавчора Маріо сказав що сьогодні або завтра поїде до
Венеції. Для “майбутнього часу в минулому“ використовується
тільки складний час умовного стану, при цьому не має значення була дія реалізована чи ні: L’altro ieri Mario mi ha detto che sarebbe andato a Venezia. (e ci и andato ; e non ci и andato; ma non so se poi ci и andato; ) Позавчора Маріо сказав мені що він поїде до Венеції. ( і він туди поїхав; і він туди не поїхав ; я не знаю чи поїхав він тоді туди; ) В складних реченнях з умовним підрядним (periodo ipotetico) типова функція умовного стану це вираження наслідку(apodosi), а не умови(protesi) не дивлячись на те , що сам термін умовний стан, передбачує протилежну функцію:
Se il tempo cambia, potremmo fare una gita. Якщо погода зміниться , ми могли б підти на прогулянку. Se non dovevi uscire , sarei venuto da te. Якби тобі не треба було іти , я б прийшов до тебе.
В італійській мові існує стандартна система узгодження часів та станів, в рамках умовних конструкцій, яка в сучасній мові тісно межує з розмовним варіантом, вживання якого поступово поширюється (sistema “substandard”). В стандартній системі ми можемо мати дійсний спосіб (indicativo) як в protasi так і в apodosi
(Se vieni alla festa, ti divertirai moltissimo. Якщо ти прийдеш на свято , ти добре розважишся. ),
умовний спосіб(congiuntivo)imperfetto в protasi та простий умовний спосіб(condizionale semplice) в apodosi
( Se venissi alla festa , ti divertiresti moltissimo. ),
сongiuntivo плюсквамперфект в protasi та condizionale composto в apodosi (Se fossi venuto alla festa , ti saresti divertito moltissimo). Розмовний варіант стандартної системи передбачує можливість заміни коли indicativo imperfetto замінює congiuntivo piuccheperfetto в protasi, або condizionale composto в apodosi (a. Se lo sapevo prima, sarei arrivato in tempo a salutarti. b. Se lo sapevo prima , arrivavo in tempo a salutarti. c. Se l’avessi saputo prima , arrivavo in tempo a salutarti. ) В стандартній системі італійської мови існують також речення з умовним підрядним в яких присутня “неправильна” система узгодження часів та станів: дійсний спосіб в protasi та condizionale в apodosi, або congiuntivo в protasi та indicativo в apodosi Se vuoi proprio ottenere quell’ incarico, dovresti recarti domani stesso dal funzionario responsabile. Se (poi) volessi ottenere proprio quell’incarico, devi recarti domani stesso dal funzionario responsabile. ).
Letteratura usata: 1. Алисова Т. Итальянский язык. -Москва: Моск. унив. ,1962.
2. Алисова Т. Синтаксис итал. языка. - Москва: Моск. унив. ,1971. 3. Гливенко И. “Итальянский язык”- Москва: Гос. изд. ,1923. 4. Корбозерова Н. М. Проблеми семантики слова , речення та тексту – Київ: Мін. освіти і науки України, 2001 5. Красова Г. Структурно-семантическая характеристика итал. языка. -Москва: Моск. унив. 1978. 6. Лебедева Г. Условное наклонение в итал. языке. -Москва: Моск. унив. ,1978 7. Черданцева Т. Структурно-семантическое исследование фразеологии итал. языка. -Москва: ИМО, 1963.
8. AchiardiG. “Lingua e grammatica”-Roma: ”Guerra” 1988.
9. Airoldi G. - “Per comunicare” La gram. italiana. - Milano:
“Atlas”, 1991.
10. Arato A. Susanna C. “Parole in forma” grammatica della lingua italiana. -’’Scandacci’’, Firenze 1999. 11. Arcaini E. “Studi italiani di linguistica teorica e applicata”-Roma: ”Pacini” 1995.
12. Arpino G. ”La suora giovane”. -Roma: ”Guerra”, 1992.
13. Battaglia G. “ Nuova grammatica it. per stranieri” – Roma: “Bonacci”, 1988. 14. Bertinetti P. M. “Tempo, aspetto e azione nel verbo italiano”-Firenza, ”Academia della Crusca”, 1998. 15. Bindi G. ,Luca B. “Tutti i perche della gram. Italiana. ”-Roma: “Cantagalli”, 1991.
16. Boni N. “La stampa”-8-8-1988. 17. Casale P. ”Il giornale”-27-10-1995.
18. Chiara P. ”I giovedi della signora Giulia”- Roma: Mondadori, 1990. 19. Christopher H. Stefano U. “Comunicare meglio” la gram. della lingua italiana –Milano: Bonacci 1990. 20. Dardano M. , Trifone P. ”Parole e frasi”gram. it. -Bologna:
Zanichelli, 1985.
21. Dardano M. , P. Trifone”Gram. italiana”- Bologna: Zanichelli, 1985. 22. Dardano M. , P. Trifone”La lingua italiana”- Bologna: Zanichelli, 1985. 23. Di Lascia M. ,”Passagio in ombra”- Milano: Bompiani, 1991. 24. Karulin A. e Cerdanzeva V. “Manuale autodidattico della
lingua italiana”- Mosca: 1989.
25. Katerinov K. “La lingua italiana per stranieri”- Milano: ”Guerra”1985. 26. Silvestrini M. ,”L’italiano e l’italia”gram. It. -Milano: ”Guerra” 1989. 27. Mavrov D. “La gram. italiana”- ”Nauka i iskustvo”Sofia:
Universita di Sofia, 1978.
28. Morretti G. “L’italiano come prima o seconda lingua”-Roma: ”Guerra” 2000. 29. Moravia A. ”IL viaggio a Roma”- ”Bompiani”, 1991. 30. Moravia A. “La villa del venerdi”- Roma: ”Bompiani”, 1991. 31. Paganini G. “La lingua italiana”-Milano: ”Bonacci” , 1998. 32. Pattuini P. ”La Nazione”-5-9-1976. 33. Pittano G. ”La comunicazione linguistica”-Milano: ”Bruno Mondadori”, 1988. 34. Pittano G. ”Lingua, espressione, comunicazione”- Milano:
“BrunoMondadori”, 1983. 35. Renzi L. e Giampaolo S. “Grande gram. Italiana di consultazione”- Mulino: Bologna1991. 36. Redicchi S. ”La lingua it. per stranieri”-”Bonacci” 1999. 37. Rosso R. , Guerini N. ”Insieme alle soglie del congiuntivo”- Roma: Guerra. 1989.
38. Russo J. ”Present day italian”- Boston: Heath publisher,
1974. 39. Sciascia L. ”Il contesto”-Milano: ”Adelphi” 1988.
40. Sobrero A. ”Introduzione all’italiano contemporaneo”- Roma: Laterza1993. 41. Stefano G. ”La Repubblica”-12-10-1995.
42. Sturani E. ”Grammatica e vita”-Roma: ”Loescher”, 1995. 43. Pratolini V. ”Il quartiere”- Milano: Mondadori, 1992.
Страницы: 1, 2, 3, 4
|